Descrizione
«(…) I testi raccolti, quanto i loro soggetti, gli artisti, non sono “scelti” tra una montagna di scritti sull’arte italiana e sui suoi innumerevoli e ipotetici protagonisti, ma esprimono le mie “scelte”. Non ne tollerano altri, perché ho sempre cercato di selezionare a priori e non a posteriori, riducendo così la mia attenzione a pochi artisti. L’attraversamento e la complicità teorica sono quindi “dall’interno”, tuttavia le costanti e i fatti artistici assunti per testimoniare e criticare un’esperienza mi vengono “dall’esterno”. E tale esterno tende a essere doppio, perché determinato da una visione analitica e filosofica del “fare storia” e influenzato da una prospettiva nomade, quale quella assicuratami dal lavorare e dal vivere metà del mio tempo fuori dall’Italia».
Germano Celant (1940) crea qui una personale raccolta di scritti sull’arte italiana dagli anni Sessanta ad oggi, effettuando una ricerca nel cogliere lo svolgimento dei fatti artistici trovandone le ragioni che condizioneranno i modelli a venire.
Si tratta quindi di un’arte che erompe ed esce dall’Italia, che non si ferma ai suoi confini, che assume i protagonisti oggettivi di una vicenda storica irreversibile. Nell’arco dei suoi vent’anni di lavoro, tra Europa ed America, Germano Celant ha definito le sue ricerche in una selezione di artisti resilienti che rappresentano l’Arte dall’Italia: il titolo non rimanda quindi all’arte “in” Italia, bensì ai momenti internazionali dell’arte italiana.